I disturbi muscolo-scheletrici (DMS) rappresentano le patologie maggiormente prevalenti nell’ambito della salute occupazionale. Nei Paesi industrializzati la portata del fenomeno è rilevante: come evidenziato in numerosi studi nel campo dell’ergonomia, l’organizzazione delle attività di lavoro e i luoghi in cui esse sono svolte faticano a tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, imponendo al lavoratore ritmi e carichi di lavoro sostenuti, cicli di lavoro spesso ripetitivi, intensa manualità e mantenimento prolungato di posture incongrue. L’assenza di comfort nella postazione di lavoro gioca un ruolo chiave nello sviluppo dei DMS ed è responsabile, nel lungo periodo, di patologie correlate all’attività lavorativa. A livello europeo, i dati statistici dimostrano che più del 60% dei lavoratori accusa DMS. Tali patologie interessano trasversalmente tutti i settori produttivi e rappresentano un costo elevato per le aziende in termini di rendimento produttivo e assenze per malattia e, più in generale, per la società (EU-OSHA, 2019). In Italia, i dati disponibili mostrano un trend da tempo in costante crescita: al 2021 poco più del 70 % di tutte le patologie di origine professionale denunciate nel nostro Paese riguardano quelle di tipo osteo-articolare e del tessuto connettivo.
Per valutare se un’attività viene svolta in condizioni di sovraccarico biomeccanico accettabili o meno è importante descriverla e analizzarla con modelli di analisi multifattoriale che considerino, in modo integrato, tutti i possibili fattori di carattere lavorativo/organizzativo in gioco. La valutazione del rischio di sovraccarico biomeccanico correlato allo svolgimento di un’attività lavorativa assume un ruolo fondamentale in ottica di prevenzione dei DMS. Per ridurre la durata e l’entità dell’esposizione dei lavoratori non basta solo conoscere e quantificare i diversi fattori (biomeccanici, organizzativi, psicosociali e individuali) responsabili dell’insorgenza di tali patologie, ma occorre anche intervenire a livello di progettazione/riprogettazione delle postazioni, dei compiti e delle attrezzature di lavoro, tenendo in considerazione le caratteristiche delle persone chiamate ad eseguire le attività a rischio. La rilevanza del fenomeno tecnopatico sopra descritto ha incentivato nel tempo studi di settore finalizzati a sperimentare metodologie e procedure diversificate di analisi delle attività di lavoro e di quantificazione del correlato livello di rischio. Metodi di analisi ormai validati sono descritti in norme e rapporti tecnici che prendono in esame gli aspetti ergonomici relativi allo svolgimento di specifici compiti lavorativi e gli effetti sui distretti anatomici coinvolti. Tra le norme tecniche, come noto, quelle della serie ISO 11228 (Ergonomia – Movimentazione manuale) sono espressamente richiamate anche dalla normativa italiana che si occupa della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. In linea generale, per analizzare il rischio di sovraccarico biomeccanico è necessario adottare un approccio graduale, attraverso il quale, avvalendosi di osservazioni dirette e/o di checklist, si esaminano tutti gli aspetti ergonomici relativi al compito in esame (c.d. analisi preliminare o quick assessment).
In base all’esito di questa prima analisi, se le condizioni di lavoro presentano aspetti di criticità, si procede a un approfondimento utilizzando algoritmi di calcolo specifici per il tipo di attività valutata, che consentono di quantificare il livello di rischio ad essa associato. Sulla base del livello calcolato potranno essere individuate e messe in atto le misure più opportune per la prevenzione dei DMS (riconfigurazione della postazione e dell’organizzazione di lavoro, fornitura di attrezzature di lavoro più ergonomiche, modifica delle procedure e dei tempi di esecuzione dell’attività), tenendo in debito conto i progressi tecnologici nel settore. Parte integrante e non secondaria dell’approccio ergonomico è la formazione, attraverso la quale il lavoratore acquisisce consapevolezza sui rischi che comporta il compito a lui assegnato e conoscenza delle migliori tecniche con le quali svolgerlo in sicurezza.
L’applicazione ERGO TOOLKIT nasce con l’intento di fornire una panoramica degli strumenti e delle informazioni utili per condurre in modo adeguato l’analisi e la valutazione dei rischi di sovraccarico biomeccanico, individuare gli interventi preventivi o correttivi da attuare e verificarne la loro efficacia.
L’applicazione è destinata a datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, medici competenti, dipendenti, quanti sono coinvolti nella progettazione di ambienti, postazioni di lavoro, strumenti e compiti e, in generale, a chi è interessato alla conoscenza e valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico.
Essa mette a disposizione dell’utente numerose procedure di valutazione, oggetto di normazione tecnica o validate nella prassi comune di utilizzo, utili per l’analisi del sovraccarico biomeccanico dovuto a:
postura assunta,
movimentazione manuale e trasporto dei carichi,
movimenti ripetitivi degli arti superiori,
movimentazione dei pazienti
azioni di traino e spinta.
I modelli di analisi del sovraccarico biomeccanico implementati in ERGO TOOLKIT sono rappresentati da protocolli che permettono di caratterizzare il rischio di sovraccarico, sulla scorta delle informazioni di natura organizzativa e descrittive della postazione di lavoro.
In letteratura sono attualmente disponibili varie metodologie di calcolo, contraddistinte ciascuna da diversi gradi di complessità, che assumono la forma di:
“liste di controllo” (checklist), organizzate in forma di questionari a struttura più o meno complessa, da utilizzare per individuare in modo rapido le postazioni di lavoro (o le fasi lavorative) più a rischio,
protocolli di analisi, che definiscono e quantificano un indice di esposizione, sulla scorta delle informazioni di natura organizzativa e ambientali raccolte sui luoghi di lavoro.
Alcune procedure di calcolo inserite nella suite ERGO TOOLKIT si riferiscono a modelli per così dire “storici”, sviluppati da studi condotti a partire dagli anni ’70 e ’80: rientrano tra queste, le tabelle psicofisiche di Snook e Ciriello, lo Strain Index, OWAS, HAL-TLV o la RNLE messa a punto dal NIOSH a partire dagli anni ’80 e perfezionata definitivamente nel 1994.

Accanto a queste compaiono metodologie di più recente ideazione, come è il caso della suite KIM (Key Indicator Method), le equazioni di Snook e Ciriello pubblicate nel 2021 per calcolare il rischio in attività di sollevamento, trasporto e traino e spinta, il metodo MAPO e il modello di analisi conosciuto come Dortmund Approach, entrambi utilizzati per analizzare la movimentazione manuale dei pazienti e, infine, quelle recepite come “preferred” da alcuni standard tecnici pubblicati da ISO e da UNI.
Ciascun metodo, sulla base dei risultati conseguiti dalla sua applicazione, consente di ragionare riguardo le priorità di intervento e le misure preventive da attuare per ridurre il rischio di un danno fisico provocato all’operatore dall’attività lavorativa in corso. L’applicazione ERGO TOOLKIT consente all’utente di valutare ciascuna fase che compone l’intera giornata lavorativa ed è appositamente strutturata per guidarlo durante tutto il percorso di inserimento dei dati necessari per la valutazione del rischio.
Il percorso si articola, sostanzialmente, nelle seguenti fasi:
· inserimento dei dati anagrafici (azienda, lavoratore e gruppo omogeneo)
· composizione della giornata lavorativa (tipologia delle attività svolte, durata dell’attività e delle pause);
· scelta del metodo di valutazione da applicare per ogni attività inserita;
· inserimento dei dati necessari al calcolo del rischio, con possibilità di stampa del report finale contenente le indicazioni per l’eventuale mitigazione del rischio.
Per ciascuno dei 31 metodi che compongono la suite, sono state previste sezioni descrittive, contenenti le spiegazioni necessarie alla compilazione dei format di inserimento dati e immagini, sulla base delle quali l’utente viene agevolato ad individuare l’effettiva postura assunta da ciascun distretto anatomico coinvolto durante l’esecuzione di un particolare gesto tecnico. Per ciascuna tipologia di sovraccarico biomeccanico (traino e spinta, movimenti ripetuti …) è possibile applicare uno o più metodi di valutazione, ove fosse d’interesse dell’utente mettere a confronto i risultati ottenuti con metodologie diverse a partire dallo stesso dataset di informazioni. La possibilità consentita dall’applicazione di duplicare una valutazione effettuata, a sua volta modificabile, permette all’utente di procedere ad una nuova valutazione del rischio di sovraccarico biomeccanico laddove uno o più parametri considerati avessero subito, nel tempo, una modifica (ad esempio, conseguente a un mutamento degli aspetti organizzativi o della postazione di lavoro). Ciò consente di effettuare successive valutazioni, modificando esclusivamente i dati cambiati nel tempo.
L’applicazione mette a disposizione dell’utente un glossario, utile alla corretta interpretazione di quanto in essa presente o di quanto richiesto al soggetto valutatore, nonché il riferimento alla documentazione ufficiale dedicata alla valutazione del rischio per le attività citate. È infine a disposizione il Manuale utente con le indicazioni puntuali sul corretto uso dell’applicazione e la possibilità di usufruire dell’assistenza tramite il canale Service Now del portale Inail.
Rispetto ad analoghi sistemi di calcolo disponibili sul web, ERGO TOOLKIT è stato pensato e realizzato per minimizzare molti problemi di gestione del dato che si manifestano quando si utilizzano algoritmi implementati utilizzando fogli di calcolo, legati a:
1) numerosità dei fattori da considerare,
2) gestione dei numerosi campi da riempire,
3) necessità di attivare più fogli con tabelle dove inserire i valori sulla base dei quali eseguire i calcoli,
4) visualizzazione sinottica dei dati inseriti e di quelli calcolati.
Attività e metodologie di valutazione
Il Questionario standardizzato è stato sviluppato per la rilevazione e l’analisi dei disturbi muscoloscheletrici a carico di diversi distretti corporei. Può essere utilizzato per condurre interviste ai lavoratori o essere somministrato ai lavoratori per essere compilato.
Il questionario consente di mettere in relazione la mansione lavorativa con i problemi muscoloscheletrici a carico di collo, spalle, regione dorsale, gomiti, regione lombare, polsi/mani, anche/cosce, ginocchia e caviglie/piedi per finalità di studi epidemiologici.
Lo strumento non è stato sviluppato per la diagnosi clinica.
R. Ghersi e F. Gobba. Traduzione in lingua italiana e validazione del questionario standardizzato Nordic IRSST per la rilevazione di disturbi muscoloscheletrici [The Italian version of Nordic Muskuloskeletal Standardized Questionnaire] Med Lav 2008; 99, 6: 424-443
I. Kuorinka et al., Standardized Nordic questionnaires for the analysis of musculoskeletal symptoms. Applied Ergonomics 1987, 18.3, 233-237
Carico posturale
ISO/TR 11226
La norma fornisce indicazioni per la progettazione o la riprogettazione di attività lavorative per le quali è richiesto di valutare il rischio per la salute della popolazione attiva adulta connesso con le posture statiche di lavoro.
Owas
Il metodo OWAS (Ovako Working posture Analysing System), messo a punto dal Finnish Institute of Occupational Health, permette di valutare le posture assunte dal lavoratore nello svolgimento di un compito in base all’effetto combinato della postura della schiena, delle braccia, delle gambe e del peso sollevato. L’obiettivo è quello di identificare le posture nelle quali gli sforzi possono risultare pericolosi e di valutare, di conseguenza, il livello di rischio. Una volta effettuata l’analisi vengono individuate le posture più critiche in base alle quali adottare le azioni correttive necessarie per migliorare la postazione di lavoro.
Bibliografia di riferimento
Osmo Karhu, Pekka Kansi and Ilkka Kuorinka, Correcting working postures in industry: A practical method for analysis. Applied Ergonomics 1977, 8.4, 199-201
Reba
REBA (Rapid Entire Body Assessment) è uno strumento rapido e semplice da utilizzare per valutare le attività manuali che richiedono l’uso di tutto il corpo. Può essere utilizzato nei luoghi di lavoro in cui è stata identificata un’attività manuale pericolosa o quando viene segnalata la presenza di disturbi.
Bibliografia di riferimento
Sue Hignett, Lynn McAtamney, Rapid Entire Body Assessment (REBA). Applied Ergonomics 31 (2000) 201-205
Rula
RULA (Rapid Upper Limb Assessment) è un metodo di indagine da utilizzare nei luoghi di lavoro in cui vengono segnalati disturbi agli arti superiori correlati al carico posturale su tutto il corpo, con particolare riferimento al collo, al tronco e agli arti superiori. RULA deve essere utilizzato come parte di uno studio ergonomico più ampio.
Bibliografia di riferimento
Lynn McAtamney and E Nigel Corlett, RULA: a survey method for the investigation of world-related upper limb disorders. Applied Ergonomics 1993. 24(2): 91-99
UNI EN 1005-4
La norma è rivolta ai progettisti di macchinari e contiene indicazioni con le quali valutare i rischi per la salute della quasi totalità degli adulti sani dovuti alle posture adottate in relazione ai diversi possibili usi dell’attrezzatura, dove la forza richiesta è minima o assente.
Movimentazione carichi
UNI ISO 11228 – parte 1
La Norma UNI ISO 11228-1 fornisce gli algoritmi per valutare il rischio da sovraccarico biomeccanico correlato alle azioni di sollevamento o abbassamento di oggetti di peso pari o superiore a 3 kg. Preliminarmente alla valutazione vera e propria è previsto un quick assessment, sulla base del quale l’analisi prosegue con il modello di calcolo (LI, CLI, VLI o SLI) più appropriato per l’attività in esame. Ogni algoritmo di calcolo prevede una checklist (“VALUTAZIONE PRELIMINARE”), per esaminare più in dettaglio le condizioni con le quali il carico viene movimentato. Nel caso in cui emergessero elementi di criticità segnalati dalla procedura, si dovrà procedere al calcolo dell’indice di rischio (“VALUTAZIONE ANALITICA”).
Bibliografia di riferimento
NIOSH [1994]. Applications manual for the revised NIOSH lifting equation. By Waters TR, Ph.D., Putz–Anderson V, Ph.D., Garg A, Ph.D. Cincinnati, OH: U.S. Department of Health and Human Services, Centers for Disease Control and Prevention, National Institute for Occupational Safety and Health, DHHS (NIOSH) Publication No. 94-110 (Revised 9/2021)
https://doi.org/10.26616/NIOSHPUB94110revised092021
Movimentazione pazienti
Mapo
L’indice MAPO è uno strumento di valutazione del rischio di disordini muscoloscheletrici per il personale di un’unità o reparto ospedaliero addetto alla movimentazione manuale di pazienti parzialmente autosufficienti o non autosufficienti. L’esame dei fattori che influiscono sul livello di esposizione può essere condotto attraverso interviste o rapporti periodici del personale sanitario e sopralluoghi presso gli ambienti di lavoro.
Movimenti ripetitivi arti superiori
ISO 11228 – parte 3 Check list Ocra monotask
La check list OCRA, versione semplificata del metodo OCRA index, può essere utilizzata per ottenere una prima mappatura del rischio a carico degli arti superiori in attività in cui si svolgono lavori ripetitivi. Il metodo prende in considerazione fattori di rischio come la frequenza delle azioni, il tipo di postura, la presenza di stereotipia, la forza applicata, la durata del compito ripetitivo, i periodi di recupero ed elementi complementari e consente di isolare le varie componenti che più concorrono a determinare il rischio, sulle quali intervenire in modo mirato con azioni tese alla sua riduzione.
Bibliografia di riferimento
Daniela Colombini, Enrico Occhipinti and Enrique Álvarez-Casado, The revised OCRA Checklist method. Factors Humans 2013
The Borg Scale
Traino e spinta
Snook & Ciriello Traino e spinta
Si tratta di uno strumento di analisi del rischio di sovraccarico biomeccanico sul rachide legato alle azioni di traino e spinta di carichi, sviluppato presso la Liberty Mutual Insurance Company da Snook, S. H. e Ciriello, V. M. Lo strumento, meglio conosciuto come “Tabelle psicofisiche di Snook e Ciriello” è basato su un’analisi che mette in relazione le variabili fisiche, come la misura del consumo di ossigeno, la frequenza cardiaca, le caratteristiche antropometriche, con la sensazione di fatica e di sforzo percepite, espressa dai soggetti durante l’esecuzione le operazioni di traino e spinta. Le Tabelle forniscono indicazioni sul valore di forza massima accettabile che possono essere utilizzate per trovare la percentuale di popolazione industriale in grado di sostenere un determinato sforzo durante un’azione di traino o di spinta.
UNI ISO 11228 – parte 2 Metodo 1
Il Metodo 1 descritto nella norma adotta un approccio basato su una lista di controllo e un algoritmo di calcolo con il quale definire i valori di forza iniziale e di mantenimento del movimento del carico che possono essere sostenuti dal 90% dei lavoratori per compiti di spinta e traino di oggetti (tabelle psicofisiche contenenti valori di forze di compressione a livello del rachide). Il calcolo si basa su specifici indicatori di rischio tra cui il tipo di compito svolto, le dimensioni antropometriche e le differenze di sesso e, infine, le caratteristiche del carico, dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro. Per forze iniziali o di mantenimento inferiori a quelle calcolate l’attività può essere considerata a basso rischio solo se la compilazione della lista di controllo evidenzia un numero prestabilito di condizioni aggiuntive. Qualora il valutatore ritenga che le condizioni aggiuntive evidenziate non rivestano tutte la stessa importanza relativa oppure se il compito e/o la popolazione di lavoratori non si adattano alle ipotesi delle tabelle psicofisiche è necessario valutare il compito con il Metodo 2 della UNI ISO 11228 parte 2.
UNI ISO 11228 – parte 2 Metodo 2
Il Metodo 2 adotta una valutazione del rischio comparata tra la forza di compressione sul tratto lombare del rachide (resistenza scheletrica) e la forza muscolare, entrambe calcolate in base alle caratteristiche specifiche della popolazione e del compito svolto. Il metodo consta di quattro fasi che consentono di determinare i limiti della forza di spinta e di trazione da rispettare.
Trasporto
Snook & Ciriello trasporto
Si tratta di uno strumento di analisi del rischio di sovraccarico biomeccanico sul rachide legato alle azioni di trasporto manuale di carichi, sviluppato presso la Liberty Mutual Insurance Company da Snook, S. H. e Ciriello, V. M. Lo strumento, meglio conosciuto come “Tabelle psicofisiche di Snook e Ciriello” è basato su un’analisi che mette in relazione le variabili fisiche, come la misura del consumo di ossigeno, la frequenza cardiaca, le caratteristiche antropometriche, con la sensazione di fatica e sforzo espressa dai soggetti che eseguono le operazioni di trasporto manuale di carichi. Le Tabelle forniscono indicazioni sul valore di forza massima accettabile che possono essere utilizzate per trovare la percentuale di popolazione industriale in grado di sostenere un determinato sforzo durante un’azione di traino o di spinta.
UNI ISO 11228 – parte 1
Il metodo, descritto nella Norma UNI ISO 11228-1, fornisce valori limite raccomandati di massa cumulativa in funzione del tempo dedicato al trasporto, in condizioni standard, intendendo per trasporto l’azione di spostamento manuale di un oggetto, lungo un tragitto di un metro o più. Quando le condizioni di trasporto differiscono dalla condizione di riferimento, i limiti raccomandati devono essere adattati applicando rapporti di correzione del calcolo. In modo da considerare distanze di trasporto e le altezze di presa differenti. Prima di attivare la procedura di calcolo del valore limite di massa raccomandato è necessario completare la procedura di valutazione rapida (check-list), con la quale si può definire se il trasporto avviene in condizioni di rischio accettabile, per le quali non c’è bisogno di procedere ulteriormente nella valutazione, o se sono state evidenziate condizioni di rischio inaccettabili, legate alle modalità con le quali viene eseguito il trasporto, per le quali si rende necessario un ulteriore approfondimento della valutazione.

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